La provincia di Caltanissetta, un territorio che riserva insospettabili sorprese

Viaggio tra gli affascinanti borghi nella provincia di Caltanissetta …

Parte dell’entroterra siciliano coincide con la provincia di Caltanissetta, un territorio da scoprire e che riserva insospettabili sorprese. Luoghi senza tempo, odori e sapori che inebriano i sensi. Verdi colline e interessanti sentieri naturalistici; monumenti e resti archeologici che narrano una lunga storia affascinante.

Sono diversi i motivi per cui questa terra è famosa in Italia e nel mondo. Caltanissetta è la città siciliana del torrone. Tra la metà del ‘700 ed i primi anni del ‘900, inoltre, tutta la provincia è stata la “capitale” mondiale della produzione dello zolfo. Questo minerale ha favorito la prosperità dei suoi abitanti, ma ha comportato anche un enorme dispendio di risorse umane. La produzione dello zolfo ha segnato la vita di intere generazioni costrette al sacrificio e alla miseria. Oggi si può rivivere l’era delle miniere visitando il Museo mineralogico di Caltanissetta o effettuando il percorso di trekking archeologico e industriale delle miniere e delle zolfare della provincia.

Le due zone del Nisseno

Il territorio del Nisseno si può dividere in due zone, quella settentrionale e quella meridionale. La prima, interna, è caratterizzata da profondi dirupi e ampi valloni, dove sorgono diversi castelli usati in passato come roccaforti, tanto che quella di Caltanissetta è detta anche “provincia dei valloni” o “provincia dei castelli”. L’aspra morfologia di quest’area ha determinato perlopiù la nascita di centri piccoli e poco popolati, ad eccezione del capoluogo e di qualche altro paese. La parte meridionale comprende la costa, delle colline che digradano dolcemente fino alla Piana di Gela e i comuni più popolosi della provincia, come Gela, Niscemi, Riesi e Mazzarino.

Gela, la città con più abitanti della provincia

Gela è la città della provincia di Caltanissetta con il maggior numero di abitanti, circa 71.000, superiore a quello dello stesso capoluogo. Si trova sulla costa sud-orientale della Sicilia e dà il nome alla vallata circostante e al Golfo su cui si affaccia.

È una delle città più antiche dell’Isola: i primi insediamenti nella zona risalgono al V millennio a.C. e oggi rappresenta uno dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo. Ovunque si trovano tracce del passato e di quando è stata una della città più importanti della Sicilia.

Gela e la sua storia

Il periodo d’oro di Gela è stato quello greco. Sono tre le aree archeologiche visitabili: Capo Soprano, l’Acropoli ed il Bosco Littorio. Si possono ammirare esempi di architettura militare greca, l’impianto termale più antico ritrovato in Italia, le basi di tre templi della zona sacra, il complesso dell’Emporio Greco Arcaico.

Più volte distrutta e ricostruita nel corso dei secoli, Gela fu anche una delle prime città europee liberate durante la Seconda guerra mondiale, dopo la quale iniziarono i lavori per la realizzazione del Polo Petrolchimico, uno dei più grandi d’Europa, che ha aiutato l’economia locale ma anche danneggiato l’ambiente circostante. L’economia della città si basa principalmente sull’industria pesante, ma sono presenti anche diverse cooperative che si occupano di produzione, confezionamento e commercializzazione dei prodotti agricoli. Sebbene il turismo non sia il settore principale, la città è visitata grazie alle sue aree archeologiche, alle bellissime spiagge e alle numerose cose da vedere che possiede.

ll Museo Archeologico Regionale di Gela

Il Museo Archeologico Regionale conserva reperti della preistoria e dell’epoca greca e custodisce circa 1000 monete che costituiscono il più ricco monetiere del mondo greco occidentale.

Sono stati avviati, invece, i lavori per la realizzazione del Museo del Mare e dei reperti greci, che ospiterà la nave arcaica di Gela, la più antica mai rinvenuta al mondo.

Un’altra struttura da visitare è il Museo Naturalistico, inaugurato presso la riserva naturale del Lago Biviere di Gela.

Da non perdere anche il centro storico della città, con tutti i suoi monumenti. Tra i più importanti ci sono tante belle chiese, luoghi di cultura e i numerosi palazzi in stile liberty che rendono Gela molto elegante e lussuosa. Sono da ammirare le antiche mura difensive, gli altri ruderi del periodo federiciano e il cimitero monumentale, poco distante dal centro, con le sue cappelle in stile neoclassico, barocco, gotico e liberty. Non mancano, inoltre, le aree dedicate al verde, come i diversi giardini e parchi della città.

Castelluccio di Gela

Un luogo da visitare, a circa 7 km dal centro cittadino, è Castelluccio di Gela. Si tratta di un piccolo castello in stile arabo normanno, costruito su un promontorio roccioso per la difesa dell’abitato, nella seconda metà del XII secolo, da un nobile dell’epoca. Nonostante, purtroppo, il suo stato di abbandono, questa splendida testimonianza del passato rientra fra i magnifici castelli siciliani.

Mussomeli, il borgo con panorami unici

Uno dei centri più particolari da visitare in provincia di Caltanissetta è Mussomeli. Situato in una zona collinare, arroccato in una posizione panoramica, si caratterizza per la disposizione fitta delle sue case, separate solo da strette stradine lastricate. Noto oggi soprattutto per la produzione di grano, vino, olio e fichi e per l’allevamento di ovini e bovini, ha alle spalle una lunga storia.

Abitato, molto probabilmente, già dai Sicani e dai Siculi, il territorio di Mussomeli conserva ancora molte testimonianze archeologiche di questi antichi popoli nonché dei romani che, diversi secoli dopo, vi si stabilirono per la posizione privilegiata tra il centro della Sicilia e le sue coste. In alcune zone intorno all’attuale centro abitato si possono ancora trovare delle tombe scavate nella roccia, diverse grotte, materiale archeologico risalente all’epoca dei greci e delle lucerne del primo periodo dell’età cristiana, che a quei tempi venivano poste nelle tombe, accanto ai defunti.

Normanni, Svevi e Angioini passarono per queste terre e il paese conobbe un importante sviluppo urbanistico e architettonico tanto che fu definito “Presepe d’Europa”.

Il Castello Manfredonico

Del 1370 è il Castello Manfredonico: in stile gotico-normanno, è uno dei meglio conservati del Nisseno e dei più famosi dell’Isola. La fortezza, come l’attuale centro urbano, fu costruita, nel XIV secolo, per volere del principe Manfredi III di Chiaramonte (si trova alle spalle del paese). Interessanti le opere murarie in stile militare della struttura e le ricche decorazioni della facciata. All’interno si trovano la Cappella, diverse sale molto belle e i sotterranei. Qui, secondo leggende popolari, sarebbero custodi di meravigliosi tesori e luoghi legati a misteriose vicende.

Le splendide chiese e gli edifici storici

Da non perdere a Mussomeli anche tante splendide chiese con le loro opere d’arte, tra cui: la Chiesa Madre, del XIV secolo, dedicata a San Ludovico da Tolosa; la Chiesa della Madonna dei Miracoli, del ‘700, in stile barocco; la Chiesa di Santa Margherita, del ‘300, una delle più antiche del paese; la Chiesa di San Francesco d’Assisi, del ‘500; la piccola e bellissima Chiesa di S. Maria di Gesù, della metà del XVII secolo.

Molti altri ancora sono gli edifici religiosi da ammirare insieme alle preziose opere che custodiscono e numerose sono anche le architetture civili che abbelliscono la città. Alcune delle più famose sono: Palazzo Trabia, costruito nel ‘600 e nel cui cortile, fino al 1938, si trovava la Fontana di Nettuno; Palazzo Minneci, della metà del ‘700, in stile tardo barocco; Palazzo Mistretta, edificato nel XIX secolo; Palazzo Sgadari, anche questo dell’Ottocento, adibito inizialmente a carcere, in seguito sede del municipio e che dovrà ospitare il Museo archeologico di Mussomeli; Palazzo La Rizza, del XVIII secolo; la Torre Civica, eretta nel ‘500 e in cima alla quale è installato un orologio a tre quadranti dell’Ottocento e si trova anche una campana cinquecentesca; la Fontana Indovina, risalente almeno al ‘700.

Il terzo comune più abitato del Nisseno è Niscemi. E’ adagiato su un altopiano a 330 m.s.l.m., tra i Monti Erei e gli Iblei. Il paese offre panorami davvero unici ed è molto conosciuto come “città dei carciofi”. Questo prodotto ha un notevole peso per l’economia del territorio e ad esso è dedicata anche l’importante Sagra del Carciofo.

La storia di Niscemi affonda le radici ai tempi dei Siculi e dei Sicani. Il primo nucleo abitativo dell’attuale città risale alla metà del ‘500 e la sua fondazione al 1629. Il centro abitato che vediamo oggi è stato costruito dopo il disastroso terremoto del 1693, che rase al suolo il vecchio borgo feudale.

Sono molte le cose da vedere a Niscemi, a cominciare dal suo centro storico. Il cuore della città è piazza Vittorio Emanuele III. Sulla piazza si affacciano la Chiesa Madre, la Chiesa dell’Addolorata ed il Palazzo del Municipio, costruito in stile neoclassico nella seconda metà dell’Ottocento. Nelle vicinanze del centro si trova anche il Belvedere, una terrazza panoramica in stile barocco. Da questo luogo si gode di una spettacolare vista sulla Piana di Gela e sulla vallata del fiume Maroglio.

Meritano una visita il Museo della Civiltà Contadina, che, attraverso i suoi 2000 pezzi, permette di fare un tuffo nel passato e nella storia contadina della città, ed il Museo Didattico di Storia Naturale, per conoscere gli aspetti naturalistici del territorio, attraverso dati geografici, geologici, paleontologici e riguardanti la fauna e la flora.

Sutera, borgo fiabesco in provincia di Caltanissetta

Sono molti i percorsi turistici tra cui scegliere per scoprire gli affascinanti borghi nella provincia di Caltanissetta. Uno di questi paesini fiabeschi è Sutera. E’una delle tappe della Magna Via Francigena, l’antico itinerario che collegava Palermo e Agrigento già nell’XI secolo.

Arroccato su una rupe a 590 m.s.l.m., il paese è diviso in tre quartieri, Rabato, Rabatello e Giardinello. Costituiscono tre pezzi di una lunga e ricca storia, fatti di un susseguirsi di casette colorate, ristoranti, antiche mura, monumenti e negozietti di souvenir. Di impianto medievale, tra le sue viuzze, che sanno di passato, a Natale va in scena il caratteristico Presepe vivente. Botteghe artigiane e antichi mestieri prendono vita e si integrano nel presepe.

Il centro abitato si sviluppa in armonia, come in un abbraccio, con il Monte di San Paolino. Alto 820 metri dalla vetta il panorama spazia dall’Etna alle Madonie e fino alla costa agrigentina. Sul monte, che appare come un grande blocco roccioso che domina il paesaggio, si trovano una pineta, spazi per fare picnic. Il Santuario di San Paolino custodisce diversi tesori d’arte e le urne dei tre santi Paolino, Onofrio ed Archileone. Sarebbe stato costruito sui ruderi di un antico castello bizantino nel 1370.

Le testimonianze del passato

Tutto il paese è un museo a cielo aperto. Una visita al Museo Etnoantropologico di Sutera permette di fare un vero e proprio tuffo nel passato. Non lontano si trova la Cappella di San Marco, pittoresca per le decorazioni delle sue pareti.

L’antichità di questo borgo è testimoniata dal sito archeologico di San Marco. Qui sono stati ritrovati mosaici, bronzetti, frammenti vascolari, punte di lance e cavità naturali che ospitano sepolture di 8.000 anni fa, con resti umani, di cavallo, di cinghiale e di cervo. Tracce del neolitico sono, invece, le attrezzature agricole dell’epoca, ma il ritrovamento più importante è un bicchiere dell’età del rame, esempio unico in Sicilia. Presenti anche reperti di altre epoche, come quella egeo-micenea.

Sono tante le leggende e le tradizioni che sopravvivono e vengono tramandate da innumerevoli generazioni e altrettante le cose da vedere, che parlano della storia, della cultura e dell’identità di questo luogo. Il cuore del centro storico si sviluppa attorno a quella che fu una moschea dell’875 d.C., sulla quale sorse la Chiesa dell’Assunta nel 1370, poi ricostruita nel 1545. Oggi costituisce la Chiesa Madre di Maria Santissima Assunta: la sovrapposizione di stili che la caratterizzano mostra le diverse dominazioni che si sono susseguite. Nelle vicinanze si trova l’antica torre campanaria, dalla quale parte un intreccio di vicoli e stradine che arriva fino alla parte alta del paese. Molti altri sono gli edifici storici da ammirare: la Chiesa di Sant’Agata, del ‘400, il Municipio, la Chiesa di San Giovanni Battista o quella dedicata a Santa Maria del Carmelo, patrona di Sutera.

I bellissimi castelli del Nisseno

Non solo interessanti cittadine e caratteristici borghi, ma anche incantevoli castelli medievali popolano il territorio Nisseno. Tra questi ci sono: il Castello Falconara, affascinante dimora storica siciliana sulla spiaggia, nel territorio di Butera; il Castello Manfredonico, la suggestiva fortezza di Mussomeli; il Castello di Delia, conosciuto con diversi nomi (Castello di Sabuci, Castello normanno, Castellaccio o Castellano). Costruito nel XII secolo la sua storia è legata anche alla guerra del Vespro; ben conservato e detto anche “U Cannuni” per la sua caratteristica torre a forma di cannone è il Castello di Mazzarino.

Le miniere e il Parco didattico scientifico di Montedoro

Due luoghi della provincia di Caltanissetta particolarmente emozionanti meritano una visita. Il primo è la Miniera di Trabia-Tallarita, la miniera di zolfo che si trova tra Riesi e Sommatino. Qui si può scoprire e comprendere la vita che conducevano i minatori. I lavoratori trascorrevano ore e ore a 500 metri sotto il livello del suolo, con ritmi inquietanti e sacrifici enormi.

Il secondo è il Parco didattico scientifico di Montedoro. Comprende 4 strutture affascinanti, due delle quali legate alla storia delle zolfare e due allo studio del cielo e delle stelle: il Museo della Zolfara, le Case museo, l’Osservatorio ed il Planetario.

Le straordinarie Riserve naturali del Nisseno

Nel Nisseno si trovano anche delle zone naturali straordinarie, tra cui 7 riserve e diversi boschi.

Una delle più nelle aree naturalistiche della Sicilia è la Riserva Monte Capodarso e Valle dell’Imera meridionale. Si trova nel cuore della Regione, tra le province di Enna e Caltanissetta, in un contesto archeologico e naturale di rara bellezza.

La Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi, che si estende per quasi 3.000 ettari, è un prezioso polmone verde, un enorme bosco di sugheri.

Il posto ideale per fare birdwatching è la Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela. È un esempio della biodiversità siciliana e protegge un lago frequentato da numerose varietà di uccelli migratori.

Al centro della Sicilia e a 2 km dal centro abitato di Santa Caterina Villarmosa si trova la Riserva Naturale Orientata Geologica di Contrada Scaleri. E’ di rilevante interesse geologico per la presenza di “microforme carsiche”, cioè delle rocce gessose variamente incise, che qui presentano un’elevata velocità di erosione.

La Riserva Naturale Lago Soprano comprende vari habitat, ognuno con una fauna specifica e diversa vegetazione. Chiamato anche Lago Cuba, per la presenza di paesaggi simili a quelli cubani, il bacino ospita tantissime specie di animali.

Perfetta per il trekking e le passeggiate è la Riserva Naturale Integrale Monte Conca; tutela alcune grotte di notevole valenza naturalistica e dei singolari fenomeni carsici superficiali. Comprende l’inghiottitoio di Monte Conca, una cavità in cui si convogliano le acque superficiali di un vasto territorio. Spettacolari sono i pozzi-cascata, con piccoli laghetti alla base, continuamente scavati dall’acqua e dai detriti. L’ambiente della riserva è montuoso, assomiglia quasi alle Alpi, e il paesaggio ha una bellezza selvaggia. Percorrendo l’intero corso del fiume Gallo d’Oro, è possibile ammirare le grotte scavate dall’acqua nel corso dei secoli. Si possono ammirare anche gli inghiottitoi, le risorgenze ed il suggestivo Ponte romano sul fiume.

La Riserva Naturale Lago Sfondato protegge un lago creatosi con il crollo di bacini di gesso. E’ di grande interesse geologico, per le rocce gessoso-solfifere, e naturalistico, per la presenza di numerose specie di orchidee selvatiche. Riproduzione riservata

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