Caltanissetta, il capoluogo di provincia nel cuore della Sicilia

Caltanissetta è una città del centro Sicilia immersa in un suggestivo paesaggio collinare …

Arte, storia e natura sono gli elementi che si possono trovare in un viaggio nella città di Caltanissetta, il capoluogo di provincia nel cuore della Sicilia interna.

Incastonata tra bellissime riserve naturali, nella sua lunga storia ha visto la presenza di molti popoli e civiltà, che hanno lasciato le loro testimonianze creando un patrimonio artistico e culturale che la rendono una città speciale.

Manifestazioni folkloristiche di alto livello animano i suoi luoghi storici, ma Caltanissetta è anche un centro moderno. Con i suoi circa 60.000 abitanti, è la quarta città siciliana ed il suo comune è il più popolato dell’entroterra. Posta a 568 m.s.l.m., si sviluppa lungo una leggera vallata, in una conca racchiusa fra tre colli.

Caltanissetta e la sua storia

Quest’indiscusso capolavoro di architettura e cultura è considerato un gioiello della Sicilia. Numerosi gli edifici religiosi di grande interesse, le opere d’arte e gli imponenti palazzi aristocratici, che rappresentano il segno tangibile dell’importanza di Caltanissetta in passato.

Reperti archeologici testimoniano la presenza di popolazioni in questa zona già nell’antichità, ma di tale periodo si hanno poche notizie. Dell’epoca preistorica sono stati ritrovati reperti risalenti all’età del bronzo. I successivi insediamenti greci delinearono il primo vero e proprio nucleo abitativo organizzato, che costituiva il proseguimento della cittadina di Nissa. L’arrivo dei romani non comportò grosse modifiche alle tradizioni greche del luogo, sebbene anche di questo periodo siano visibili alcune tracce.

Fu l’arrivo degli arabi, nel IX secolo, ad avviare grandi cambiamenti grazie alle opere che avrebbero realizzato. Proprio durante il dominio islamico in Sicilia, attorno al X secolo, pare che l’attuale Caltanissetta sia stata fondata.

Conquistata dai Normanni, dopo il lungo assedio del Castello di Pietrarossa, nel 1086, la città passò agli Svevi nel 1100 e successivamente agli Aragonesi. Fu contesa tra le maggiori famiglie siciliane, fra le quali ebbero la meglio i Moncada, che la possedettero dal 1406 al 1812. Durante questi secoli furono realizzati numerosi lavori di abbellimento e di espansione.

Dopo il dominio spagnolo e quello borbonico, nel 1860 Caltanissetta venne annessa al Regno d’Italia. Successivamente, la città riprese nuovo vigore grazie all’industria mineraria e al rinnovamento urbanistico del centro abitato.

Cosa vedere a Caltanissetta

Il cuore della città è Piazza Garibaldi, situata nel centro storico. Su di essa si affacciano il Municipio, la Cattedrale e la Chiesa di San Sebastiano. Al centro sorge la bellissima Fontana del Tritone.

Sede comunale di Caltanissetta è il Palazzo del Carmine, la cui costruzione iniziò nel 1371. Da ammirare soprattutto la sua facciata e la piccola e pregevole Chiesa di San Giacomo ad esso annessa.

Il principale luogo di culto della città è la Cattedrale di Santa Maria La Nova, costruita tra il XVI ed il XVII secolo. Il Duomo è dedicato a Santa Maria e a San Michele ed il nome che gli è stato assegnato serviva a distinguerlo dalla preesistente Chiesa Madre, oggi intitolata a Santa Maria degli Angeli e indicata come Santa Maria La Vetere, costruita nel ‘300 nei pressi del Castello di Pietrarossa.

La Cattedrale, danneggiata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, ha una bellissima facciata, affiancata da due alti campanili, ed una cupola imponente.

L’interno, a croce latina e con 3 navate e circa 14 arcate, è riccamente decorato. Sono del celebre pittore fiammingo Borremans molti affreschi e la pala nella navata principale intitolata all’Immacolata e i Santi. Pregevoli anche altre opere d’arte: le diverse statue marmoree o in legno, come quella di San Michele, patrono della città; la tela di Paladini, raffigurante la Madonna del Carmelo; un organo finemente decorato.

Di fronte alla Cattedrale sorge l’elegante Chiesa di San Sebastiano. Secondo la tradizione, l’edificio fu eretto nel XVI secolo in onore del Santo grazie al quale venne debellata la peste dalla città.

Ad arricchire ancora di più Piazza Garibaldi c’è la Fontana del Tritone, scolpita dall’artista nisseno Michele Tripisciano a fine ‘800 e formata da un gruppo di statue bronzee. Considerata dai residenti il simbolo cittadino, inizialmente fu destinata all’androne del Palazzo del Carmine e nel 1956 fu spostata al centro della piazza.

I due corsi principali della città

Da qui partono due dei corsi principali di Caltanissetta: corso Vittorio Emanuele II e corso Umberto I. Sul primo si affacciano alcuni palazzi di notevole interesse storico, tra cui: Palazzo Testasecca, del XIX secolo, in stile neoclassico; Palazzo Benintende, caratterizzato da una commistione di stili diversi, con colonne ioniche e doriche e medaglioni che abbelliscono la facciata.

Corso Umberto I è l’arteria più importante della città, lungo la quale si possono ammirare alcuni tra i più bei palazzi nobiliari, come Palazzo Giordano e Palazzo Bordonaro, e la barocca Chiesa di Sant’Agata al Collegio. Costruito nel ‘600 per volere della famiglia dei Moncada, su una chiesa preesistente, per ospitare l’ordine dei Gesuiti, quest’edificio di culto è considerato il più bello e artistico di Caltanissetta. La chiesa, infatti, presenta una bellissima facciata rossa, è ricca e sfarzosa all’interno, decorata con marmi, sculture, stucchi e dipinti di grande bellezza, ed è annessa al Collegio in stile barocco, alla Biblioteca Comunale Scarabelli ed al Liceo Musicale.

Il bellissimo Palazzo Moncada e il Castello

Durante una visita a Caltanissetta, non rinunciate a Palazzo Moncada. In stile barocco e con elementi rinascimentali, fu costruito nel ‘600 per ospitare la famiglia più importante della città. È tra gli edifici storici più eleganti e più grandi di Caltanissetta, un gioiello architettonico dal valore inestimabile. Oggi è un luogo molto frequentato in quanto ospita un cinema multisala, un teatro, esposizioni d’arte ed il Museo Tripisciano, una mostra permanente delle opere dello scultore nisseno Michele Tripisciano, tra i più apprezzati nella seconda metà dell’Ottocento.

I vicoli, le strade, le chiese e gli edifici storici di Caltanissetta parlano del suo lungo passato e dei diversi popoli e governanti che qui hanno vissuto e lasciato le proprie tracce. Uno dei simboli del capoluogo nisseno è il Castello di Pietrarossa. È l’edificio più antico della città, di origini incerte, era già presente nell’XI secolo e si trova nella zona dell’antico quartiere arabo. Collocato su un’altura a breve distanza dal centro abitato, offre un panorama spettacolare: permette di ammirare la città, la vallata ed il fiume Salso. Deve l’attuale nome al colore rosso delle sue mura, che creano un bel contrasto con il candore della roccia.

Nella sua lunga storia, il castello è stato sede dei tre Parlamenti Generali di Sicilia ed è diventato famoso soprattutto per essere stato il luogo in cui i nobili siciliani si accordarono sulla proclamazione di Federico d’Aragona quale Re di Sicilia, avvenuta poi nella Cattedrale di Palermo nel 1295. È con la famiglia Moncada, invece, che iniziò il suo periodo di decadenza: utilizzato solo per funzioni militari, non fu ritenuto adatto a fungere da residenza nobiliare.

Dell’antica struttura, oggi, restano due delle tre torri che componevano il sistema di avvistamento e una parte della cinta muraria. Un momento speciale per visitare il Castello è il periodo pasquale, quando vengono portati in processione dei carri di cartapesta con le raffigurazioni del martirio di Cristo e della Resurrezione.

Il sito archeologico Gibil Gabib

A circa 5 km dal centro città si trova il sito archeologico Gibil Gabib. L’area ospita due necropoli rupestri ed i resti di insediamenti autoctoni del VII secolo a.C. Nel sito sono stati ritrovati le rovine di una fortezza, di luoghi di culto e di abitazioni di età arcaica e classica e vari oggetti di uso quotidiano, risalenti anche al VI secolo a.C. Importanti i rinvenimenti di questa zona in quanto hanno permesso di ricostruire parte della storia di Caltanissetta.

I reperti qui trovati sono conservati nel Museo Archeologico Regionale di Caltanissetta, che custodisce anche i ritrovamenti dei siti nisseni di Pietrarossa, San Giuliano, Palmintelli, Contrada Sabucina e Mazzarino e della zona di Enna. Gli oggetti esposti risalgono ad un periodo che va dall’età del rame, cioè il III millennio a.C., al VI secolo d.C.

Il Museo Mineralogico e Paleontologico della Zolfatara

Esempio unico in Sicilia è il Museo Mineralogico e Paleontologico della Zolfatara di Caltanissetta. Contiene una ricca esposizione di pietre minerarie, soprattutto di zolfo. Queste ultime, in passato, venivano esportate, rappresentando un grande valore per l’economia siciliana.

La ricostruzione di una miniera dell’epoca aiuta a comprendere il duro lavoro di ricerca dello zolfo e di altri minerali.

La bellissima Badia di Santo Spirito

A 3 km dal centro città si trova la famosa e bella Badia di Santo Spirito. Si tratta di una chiesa romanica in stile arabo-normanno, consacrata nel 1153 dal conte Ruggero I di Sicilia e dalla moglie Adelasia, finemente decorata all’interno con raffinati affreschi del ‘400 e che contiene anche un prezioso fonte battesimale ad immersione.

L’abbazia, considerata tra le più incantevoli del territorio siciliano, fu eretta su un vecchio casale arabo, che occupava, a sua volta, il sito di un precedente edificio bizantino dedicato allo Spirito Santo.

All’inizio del ‘900 Papa Leone XIII chiese la realizzazione di un monumento dedicato a Cristo Redentore in ogni regione d’Italia. In Sicilia la richiesta venne accolta con l’installazione dell’opera che si trova sul Monte San Giuliano, a 727 metri d’altezza. Il Monumento al Redentore, che è una delle architetture civili di Caltanissetta che meritano una visita, fu progettato dall’architetto siciliano Ernesto Basile. È composto da una base, costruita con pietre calcaree provenienti da una cava della zona e che contiene una cappella, e da una grossa statua in bronzo. Da questo luogo si può anche ammirare una bellissima vista su tutta la città.

Il suggestivo paesaggio collinare

Di notevole interesse è la natura che circonda Caltanissetta, nel cui territorio si trova la Riserva Naturale Orientata Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale, una delle maggiori aree protette dell’Isola e tra i siti d’importanza comunitaria. Ospita un ambiente fluviale, le Gole di Capodarso, la Grotta delle Meraviglie, un’antica scala scavata nella roccia ed i resti di un abitato indigeno.

Un’altra suggestiva area naturale è la Riserva Naturale Lago Sfondato. Il lago è di recente formazione, avvenuta nel 1907 a seguito dello sprofondamento del suo letto per l’erosione delle rocce sottostanti. Il bacino è profondo 10 metri, non ha immissari visibili e si ritiene, quindi, essere alimentato da sorgenti o falde acquifere sotterranee. Ospita oltre 20 specie di orchidee selvatiche e la Mandragora, un’erba velenosa ed afrodisiaca.

Gli eventi della città

Uno dei momenti migliori per visitare Caltanissetta è il periodo pasquale, quando tutto il centro storico diviene teatro di suggestive manifestazioni religiose e folkloristiche.

Le celebrazioni attirano l’interesse di numerosi turisti e visitatori. Vengono portati in processione carri di cartapesta che raffigurano le immagini del martirio di Cristo e della Resurrezione. A partire dal mercoledì santo e fino al giorno di Pasqua si susseguono le varie fasi dei festeggiamenti, con rituali e cerimonie tradizionali, folkloristici e toccanti, che esprimono tutta la fede e la sicilianità dei nisseni. Riproduzione riservata

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