Il Pilone di Torre Faro, uno dei simboli di Messina

Uno dei simboli di Messina è il Pilone di Torre Faro, una torre d’acciaio di 233 metri d’altezza

Il Pilone di Torre Faro è certamente uno dei simboli di Messina. La torre d’acciaio assieme a quella collocato sulla sponda calabrese, entrambi in disuso da anni, serviva per far attraversare l’energia elettrica nello Stretto.

Il pilone calabrese è identico, anche se più basso in quanto parte da una collina e non sul livello del mare, a quello siciliano. I piloni vennero usati sino ai primi anni novanta quando vennero tolti i conduttori e adagiati lungo il fondale marino che unisce le due sponde.

Dopo la dismissione i due piloni dello Stretto vennero donati ai rispettivi comuni di Messina e di Villa San Giovanni.

La storia del pilone di Torre Faro

Il “pilone di Torre Faro” fu costruito tra il 1954 e il 1955 su commessa della Società generale elettrica della Sicilia venne inaugurato nel maggio 1956, dall’allora presidente della Regione Siciliana Giuseppe Alessi.

Alto complessivamente 233 metri: 225 metri, più otto metri della base di calcestruzzo armato che lo sostiene. I piloni per qualche anno hanno vantato il record dei piloni più alti del mondo.

Oggi pur non avendo più alcuna funzione pratica si fanno notare nello stretto e hanno lo status di monumenti storici tutelati. Nel 2006 il pilone sulla costa siciliana venne aperto al pubblico per un breve periodo. I visitatori potevano così salire da una scala di ben 2.240 gradini per raggiungere la piattaforma più alta del pilone messinese. Si era parlato di realizzare un ascensore e un ristorante panoramico ma poi tutte le proposte sono cadute nel vuoto. In occasione della momentanea apertura al pubblico le telecamere di OndaTV sono salite in cima alla torre d’acciaio realizzando immagini spettacolari dello stretto e vivendo emozioni uniche.

Oggi il Pilone di Messina resta una fonte di attrazione turistica ed è particolarmente suggestivo di notte quando la struttura d’acciaio riflette le luci collocate alla base.

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