No alle arance egiziane in Parlamento. Compriamo Siciliano

Una delle ditte siciliane leader nella produzione e trasformazione di arance invita ad acquistare le arance made in Sicily

Nel parlamento italiano si consumano arance non italiane. Lo si apprende da un articolo pubblicato su IlGiornale.it. I Deputati della Camera del Parlamento Italiano in questi giorni ricevono nel loro pranzo a sacco arance di origine egiziana a discapito del settore italiano e in particolare quello siciliano, ricco di arance di qualità che rischiano di andare al macero in questo periodo di restrizioni a seguito dell’emergenza coronavirus.

L’appello dell’amministratore di Oranfrizer. Arance “made in Sicily”

Sull’argomento interviene con una nota  Nello Alba amministratore unico di Oranfrizer, una delle ditte siciliane leader nella produzione e trasformazione di arance . Quanto sta accadendo nel parlamento – sottolinea – è a discapito dell’attuale disponibilità di arance italiane, che proprio in questi giorni continuiamo a raccogliere in Sicilia. Le arance egiziane importate in Italia durante questo periodo si sovrappongono in modo concorrente all’offerta di arance di origine italiana.

Oranfrizer distribuisce agrumi coltivati in Sicilia, soprattutto arance, ed è attualmente un soggetto commercialmente attivo. Siamo culturalmente liberisti – continua l’amministratore  –  e sappiamo che quello dell’arancia è un mercato globale, ne facciamo parte. Ma prima di tutto siamo impegnati a valorizzare i nostri prodotti sin quando sono disponibili. Dunque sia chiaro che le nostre arance di origine siciliana sono e saranno in distribuzione fino alla fine del mese di maggio. Durante questa terribile emergenza del Covid19 non abbiamo rallentato i nostri ritmi, con grande impegno abbiamo soddisfatto tutte le elevatissime richieste di arance, e siamo tuttora disponibili a farlo. Le ricercatissime arance sono state distribuite ogni giorno nei supermercati ed anche nei mercati all’ingrosso, e con massima priorità al mercato domestico. 

Noi serviamo prima il nostro Paese e poi le richieste estere. Nelle sedi istituzionali – continua l’amministratore di Oranfrizer –  ci aspetteremmo che facessero lo stesso, favorendo finchè disponibili le arance italiane e solo dopo quelle importabili da altri Paesi.

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