“Itinerario fiorito di Sicilia”

Un percorso esperienziale green nei 10 comuni siciliani uniti dal motto “Fiorire è Accogliere” …

I “comuni fioriti” della Sicilia parteciperanno alla BIT di Milano con la proposta di un “itinerario fiorito”. Un percorso esperienziale green con il denominatore comune del motto “Fiorire è Accogliere” con l’ambizione di esprimere le caratteristiche intrinseche custodite in ogni singolo paese: tradizioni, usanze, natura, mare, ruralità.

Con l’Associazione “Vivo in Sicilia” Vi proponiamo arrivando in Sicilia dall’aeroporto di Catania e ripartendo da quello di Palermo.

Il nostro “Itinerario fiorito di Sicilia” parte da Forza d’Agrò

Da Catania in direzione Messina lasciamo l’autostrada A18 all’uscita di Taormina, a pochi chilometri troviamo lo svincolo per il nostro primo Comune: Forza d’Agrò, quanta magia, eravamo sul mare e soli cinque minuti ci troviamo a 420mslm. Da qui è possibile apprezzare un panorama mozzafiato da Taormina all’Etna e poi l’intero Stretto di Messina fino alla Calabria. Il paese è un’ambita meta per l’ottima enogastronomia soprattutto a base di pesce ed è famoso perche proprio qui sono state girate le scene del matrimonio del celebre film “il Padrino” con Al Pacino e Marlon Brando.

A Mongiuffi Melia

Lasciamo il paese e dopo soli 20 minuti arriviamo a Mongiuffi Melia. Lungo la strada ci siamo fermati per fotografare una galleria scavata nella roccia dagli austriaci durante la prima guerra mondiale. La strada continua sulla sinistra incontriamo la frazione di Melia sormontata dalla collina dove di trova il Santuario della Madonna della Libera a destra Mongiuffi. Proseguendo si arriva nella valle del Ghiodaro definita “la valle più bella del mondo” dove si trova il Santuario della Madonna della Catena, un acquedotto greco-romano, la Chiesa madre Melia, il monumento funebre marchesini Corvaja 1760, la Chiesa San Sebastiano altare San Giuseppe 1718. Nella Parrocchia di Mongiuffi la statua madonna della Vena opera del Gagini del 500 e San Leonardo al vecchio Altare maggiore del1718.

La gente di Mongiuffi Melia è davvero genuina, cosi come il pane che ancora viene fatto in casa. Dopo aver accettato un bel piatto di maccheroni al sugo siciliano rigorosamente fatti a mano, riprendiamo il nostro viaggio.

A Terme Vigliatore

Superiamo Messina in direzione Palermo, l’autostrada cambia nome in A20 e siamo sulla costa tirrenica. Usciamo allo svincolo di Barcellona Pozzo di Gotto e dopo qualche chilometro i cartelli di “Comune Fiorito” ci fanno capire che siamo arrivati a Terme Vigliatore. Il nome dice tutto qui ci sono le terme, lo testimonia anche la Villa Romana di San Biagio. La fonte di venere nel parco Augusto è un apprezzato riferimento per le cure con inalazioni e fanghi, sede dell’unico centro benessere Maessauque del meridione.

Il paese è conosciuto anche come polo vivaistico di eccellenza, è qui che nascono le piantine di agrumi e olivi, oltre 200 i vivai specializzati e più un milione le piante che ogni anno raggiungono tutta l’Europa. L’affaccio sul mare è incantevole oltre 10 chilometri di finissima spiaggia, di fronte le Isole Eolie, il Golfo di Milazzo ed il Promontorio di Tindari.

A Sinagra

Si torna in autostrada direzione Palermo per circa 40 minuti, usciamo a Brolo, percorriamo quattro chilometri verso i monti ed incontriamo Sinagra “Perla dei Nebrodi” si tratta del primo comune siciliano che ha sposato il progetto dei “Comuni Fioriti”. Qui ProLoco e Amministrazione collaborano in unisono e i risultati si vedono. Decine le iniziative che coinvolgono gli operosi cittadini, orgogliosi di adornare le proprie case con copiose fioriture. Nei piccoli vicoli spuntano fiori ovunque. Le Chiese custodiscono pregevoli opere d’arte del Gagini. In alcune case è possibile scorgere le finestrelle di pietra a forma di cuore legate ad un aneddoto che vi invitiamo a scoprire. Anche qui si mangia benissimo, tra derivati della nocciola, funghi e salumi del suino nero dei Nebrodi.

A Santo Stefano di Camastra

Si riparte e dopo una trentina di chilometri ci si ritrova allo svincolo di Santo Stefano di Camastra, “città della ceramiche”. Impossibile non notare i lavori dei maestri ceramisti perché sono esposti nelle 64 botteghe artigianali e lungo le vie principali del paese. Qui è stata scritta la celebre narrazione della Giara di Pirandello ambientata nella location di Palazzo Trabia, oggi sede del Museo Regionale della Ceramica, che ne conserva testimonianza unitamente a tante opere di importanti artisti ceramisti provenienti da diverse parti del mondo.

Non si può andare via senza visitare l’antico cimitero, unico nel suo genere in Europa, le cui tombe sono decorate con maioliche dell’ottocento . La passeggiata di “viale delle Palme”, già set cinematografico di film e spot pubblicitari , all’imbrunire regala tramonti mozzafiato lasciando cadere lo sguardo fino a Cefalù ed alla rocca palermitana di Monte Pellegrino.

A Pettineo

Incuriositi da una foto che pubblicizzava l’albero di ulivo più antico della Sicilia ci spostiamo a Pettineo. Lungo i dieci chilometri di strada che dal mare portano le paese ci siamo fermati innumerevoli volte per fotografare e filmare altri esemplari di ulivo modellati come vere sculture. Pettineo è una località tranquilla, si respira la genuinità e l’armonia della gente ed è possibile gustare una granita unica al mondo. Qui infatti si produce una particolarissima varietà di limone detto “in seccagno” il cui sapore vi lascerà un ricordo indelebile della Sicilia. Il paese è dominato dai ruderi di un castello è possibile ammirare una curioso modo di impiegare le tegole chiamato “cagnulata”.

Pregievoli i portali delle Chiese cittadine, all’interno della Chiesa Madre il trittico marmoreo di Giacomo Gagini (1517-1598) realizzato nel 1597 un anno prima della morte dello scultore, eseguito in marmo bianco in altorilievo dove sono raffigurati la Visitazione di Maria a S. Elisabetta e Zaccaria nella parte centrale, mentre ai lati vi sono gli Apostoli Giacomo e Filippo, mentre nella predella è rappresentata la Natività della Vergine;

A Tusa

Proseguiamo il nostro viaggio ed a soli otto chilometri arriviamo a Castel di Tusa, nel comune di Tusa. Si tratta di una caratteristica baia dominata dalla “scogliera” qui la spiaggia è molto particolare perché formata solo da sassi, proprio per questo l’acqua del mare risulta cristallina e limpida oltre ogni possibile immaginazione tanto da meritare ben cinque “Bandiera Blu”. Nei ristoranti del piccolo borgo è possibile gustare l’ottimo pesce del pescato locale. Qui è possibile visitare le artistiche camere dell’hotel museo Atelier sul Mare del noto artista Antonio Presti, fondatore di Fiumara d’Arte.

Percorrendo qualche chilometri si raggiunge il centro di Tusa. Qui si possono ammirare il Calvario, costruzione del 500, il convento abitato dalle sorelle rinnovate di San Francesco e le numerose chiese sparse per il centro storico di epoca medievale e moderna. Nel territorio del comune messinese c’è anche il sito archeologico dell’Halaesa, un’antica città siculo greca, fondata nel 403 A.C., di grande importanza storica con templi, case patrizie, i resti di un grande teatro

A Geraci Siculo

Lasciamo la costa tirrenica e giunti allo svincolo per Castelbuono ci inerpichiamo verso l’entroterra siciliano. Dopo circa trenta chilometri arriviamo a Geraci Siculo. Il paese è molto noto perché qui viveva la nobile famiglia siciliana dei Ventimiglia ed infatti ogni anno si ripete l’artistica rievocazione della “Giostra dei Ventimiglia” rigorosamente in abiti dell’epoca. Geraci oltre ad essere un Comune Fiorito fa parte del circuito dei Borghi più belli ed è stato inserito, dall’Osservatorio delle Eccellenze Italiane, tra i 100 ambasciatori italiani.

Sono numerose le bellezze artistiche tenute in maniera maniacale, come i ruderi del Castello, la chiesa del monastero basiliano di Santa Maria della Cava, la trecentesca chiesa madre e l’originale chiesa a pianta ovale di Santo Stefano. Immancabile la foto nel cosiddetto “Salto del Ventimiglia”, si tratta di una costruzione in vetro sospesa nel vuoto di una vallata. E’ qui che il condottiero Francesco Ventimiglia ormai sconfitto decise per orgoglio di non farsi catturare dai nemici e spronando il cavallo si lanciò verso il vuoto della vallata.

A Gangi

Quanto incanto e quanta bellezza ci verrebbe di fermarci e non andar via ma il nostro viaggio continua sempre più verso il centro della Sicilia. Incontriamo appezzamenti coltivati a grano, foraggi, e grandi aziende di trasformazione casearia sembra la tavolozza variopinta di un pittore. Adagiato su una collina scopriamo Gangi paese “Gioiello d’Italia” e Borgo dei Borghi 2014” Il centro medievale del paese è dominato dalla Torre Campanaria dei Ventimiglia.

Numerose opere d’arte sono custodite nelle Chiese e nel Palazzo Bongiorno sede del Consiglio Comunale. Gangi è stato il primo paese a lanciare l’idea delle case a un euro per consentire una ripopolazione. Tante le iniziative apprezzate e di successo come la Sagra della Spiga, il Presepe Vivente, La rievocazione della vita di S. Francesco D’Assisi e degli antichi mestieri. Curiosa e da vedere è la festa dello Spirito Santo momento in cui vengono portate in processione tutte le statue dei santi presenti nelle chiese, ben 40. Da vedere.

A Petralia Soprana

Siamo arrivati alla fine del nostro viaggio, a 30 minuti da Gangi troviamo Petralia Soprana, Borgo più Bello d’Italia 2018. Balcone naturale più alto della provincia di Palermo, 1147 metri s.l.m. è possibile ammirare panorami stupendi e quasi tutta la Sicilia. Dall’Etna, a monte Cuccio, Enna, Caltanissetta e il monte Cammarata di Agrigento. Un vero spettacolo. Tra le viuzze, slarghi con palazzi nobiliari e piazze, chiese di estrema bellezza.. Tanti gli appuntamenti che vengono organizzati Il Presepe d’Incanto allestito ogni anno nel settecentesco Palazzo Pottino, il ferragosto che propone al visitatore la possibilità di degustare piatti tipici e assistere all’affascinante Matrimonio Baronale, che rappresenta il matrimonio celebrato il 15 agosto 1700, con sfilate in costumi d’epoca e gruppi folkloristici internazionali e locali: gli  Stendardieri che fanno volteggiare nel cielo, in modo unico e spettacolare, i loro labari dedicati alle confraternite di Petralia Soprana e il gruppo della cordella “U Rafu” Terra del Sale che intrecciano cordicelle di vari colori per ringraziare il Signore per il raccolto dell’annata.

Uscendo dal centro storico non si può fare a meno di raggiungere la miniera di salgemma, sita a Raffo, dove, nel ventre della terra, è possibile ammirare oltre al sale che si è creato sei milioni di anni fa le sculture di salgemma esposte nel MACS (museo di arte contemporanea sottosale) realizzate durante la Biennale di Scultura che ha superato la quinta edizione. Un’altra risorsa preziosa di questi luoghi è il silenzio che puoi apprezzare se ti siedi in una scalinata o davanti ad un portale scolpito nella pietra calcarea che trasmette la storia millenaria di Petra.

Sicilia, un’isola fantastica da scoprire

Il nostro viaggio nell’itinerario fiorito di Sicilia è finito possiamo continuare a scoprire la Sicilia in altre bellissime località ma se proprio dobbiamo rientrare puntiamo verso l’entrata dell’autostrada Catania Palermo a Irosa e voliamo verso l’aeroporto promettendoci di ritornare nella “Bella Sicilia”.

Si ringrazia Michele Isgrò – vice presidente Asproflor – Comuni Fioriti

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