A Messina arrivano Le Vie dei Tesori
Chiese, ipogei, fortezze, ville, opere d’arte, musei e giardini segreti. Continua a leggere…
Nel ricovero dei Cappellini entravano fino a ottocento cristiani, sotto i bombardamenti. E la Badiazza nacque per la scelta di due giovenche. Ma anche la Chiesa di Gesù e Maria del Buon Viaggio, che di solito apre soltanto per la messa, come San Tommaso il Vecchio e il Buon Pastore; i forti a difesa della città, le ville private. E ancora, leggende, sacrari, cripte monacali e giardini romantici, come quello amato dal Kaiser Guglielmo II: Messina è nata, cresciuta e si è disperata sempre affacciandosi allo Stretto. Le Vie dei Tesori la racconterà nella maniera inedita che è ormai il segno distintivo del Festival palermitano che dopo 10 anni ha deciso di allargarsi all’intera Sicilia.
Un Festival insignito per il secondo anno consecutivo della medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica e dei patrocini di Senato, Camera, ministero dei Beni culturali, che ha contribuito alla designazione di Palermo a Capitale della Cultura 2018. L’anno scorso ha chiuso l’edizione 2016 con 215 mila visite in 15 giorni, poco meno del Colosseo, il luogo più frequentato d’Italia, con una ricaduta di ricchezza turistica per Palermo di oltre due milioni e mezzo di euro.
E così esplorerà – per due weekend, dal 15 al 17 settembre, poi dal 22 al 29 (anteprima della nuova sfida del capoluogo, che sarà come da tradizione, nei cinque fine settimana di ottobre) Zancle, la “falce”, l’antica Messina affacciata sullo Stretto, tra Scilla e Cariddi, la città eroica, sopravvissuta a invasioni, conquiste, rivolte, amata da Antonello, di cui si cerca ancora la tomba, e ricovero del Caravaggio in fuga. Devastata prima dalla peste, poi dal terremoto del 1908, ma rinata sempre, seppur spezzata e dolente. Da quel cataclisma sono sopravvissuti chiese, ipogei, forti, ville, opere d’arte raccolte nel Museo Regionale appena restituito. Un patrimonio straordinario che, con Le Vie dei Tesori, si mostra con l’orgoglio della sua storia: ai cittadini, che attraverso i luoghi, recuperano memoria e senso d’identità; e ai turisti, che possono scoprire una città ancora fuori dai principali itinerari culturali del Paese. Quasi trenta luoghi delle più diverse titolarità (Regione, Comune, Curia, privati) che aprono le porte insieme, visitabili con un contributo che va da 1 a 2 euro. Interessanti e coinvolgenti le “passeggiate”, veri e propri tour immersivi a tema lungo i luoghi, condotte da specialisti, botanici, guide, appassionati.
“Per Palermo Le Vie dei Tesori è stata ed è una grande occasione di riappropriazione della città da parte dei cittadini e di promozione verso il mercato turistico – dice Laura Anello, giornalista e presidente dell’associazione Onlus che organizza la manifestazione – speriamo che anche a Messina, dove l’identità e la memoria sono state spezzate dal terremoto del 1908, questo possa accadere, in collaborazione con le istituzioni e le associazioni cittadine. Le Vie dei Tesori nasce dall’impegno di un gruppo di giornalisti, operatori culturali e professori universitari decisi a impegnarsi per la valorizzazione della Sicilia e vuole agire da lievito delle energie che già esistono. Il nostro obiettivo è costruire e favorire reti, perché solo facendo rete si va lontano. E proporre un modello innovativo e virtuoso di gestione dei beni culturali, messi a sistema, promossi insieme, fruibili con un unico strumento”.
“Le Vie dei Tesori – aggiunge Bernardo Tortorici di Raffadali, presidente degli Amici dei Musei siciliani, partner della manifestazione – non apre e basta. Apre e racconta. Le visite guidate sono il valore aggiunto della manifestazione, quelle che possono trasformare anche un rudere in un luogo imperdibile, se racconta una bella storia. Per questo voglio ringraziare i nostri volontari che anche quest’anno, con enorme fatica, accoglieranno i fiumi di visitatori, coadiuvati dai ragazzi delle scuole in alternanza scuola-lavoro che abbiamo formato negli scorsi mesi”.
Le Vie dei Tesori racconterà anche Agrigento, Caltanissetta, Siracusa, prima di dedicarsi come sempre a Palermo. E dove quest’anno aprirà a 110 luoghi, proporrà 110 tour urbani, organizzerà una grande Notte bianca dell’Unesco, un Festival tutto dedicato ai bambini e un calendario di incontri, concerti, spettacoli.
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