Settimana Santa 2020 a San Pier Niceto, la tradizione si sposta in tv e sui social
A San Pier Niceto il martedì Santo bambini vestiti d’oro assistono al passaggio del Santissimo Crocifisso…
L’avvicinarsi della Santa Pasqua e il pensiero di non poterla trascorrere come ogni anno, in compagnia dei parenti e degli amici, e perpetuando tutte le tradizioni ad essa legate, rende ancora più difficile questo periodo di ristrettezze dettate dal coronavirus.
Se cambiare la routine quotidiana rappresenta per tutti un grande sacrificio in termini economici e affettivi, il dispiacere diventa più pungente, durante la settimana santa, per tutti quei fedeli che attendevano col cuore colmo di speranza l’arrivo della Pasqua, la massima solennità della fede cristiana.
Dalla domenica delle Palme alla domenica di Resurrezione le giornate in Sicilia sono, per tradizione, scandite da innumerevoli riti religiosi, ognuno con caratteristiche peculiari. Rappresentazioni sacre e solenni processioni animano ogni piccolo paese dell’Isola.
Ma in questo 2020, per la prima volta, è necessario rinunciare anche a questo.
Settimana Santa 2020 in Tv e sui social
Ed ecco che senza perdersi d’animo molti hanno trovato il modo di vivere la “Chiesa” e il suo significato di unione e assemblea, anche a distanza.
La necessità di restare connessi con i fedeli ha spinto cardinali, vescovi e preti a servirsi del più potente mezzo di comunicazione, la televisione, coinvolgendo le emittenti locali presenti sul territorio regionale che stanno dimostrando, anche in questa delicata fase, il proprio ruolo sociale e informativo.
OndaTv per l’occasione sta permettendo di vivere l’atmosfera della Settimana Santa riproponendo gli speciali realizzati negli anni scorsi su tutto il territorio siciliano.
La voglia di vivere con la stessa intensità di sempre la settimana Santa si manifesta anche con lo spirito di condivisione sul web. Partecipare ai riti online, condividere i propri ricordi, seguire video tutorial su come realizzare a casa le palme di carta, le palme intrecciate, la croce con pasta di sale…sono tutte occasioni per sentirsi più vicini e uniti all’interno della comunità.
Settimana Santa 2020 a San Pier Niceto
Ed è quello che sta accadendo anche a
San Pier Niceto, un piccolo borgo del messinese che vanta una
tradizione molto antica e seguita ogni anno da migliaia di fedeli.
Qui, il martedì Santo, le vie del paese si riempiono di fedeli
che accorrono per assistere al passaggio del Santissimo Crocifisso.
E ad accompagnare l’imponente statua adornata da rose e rami di
cipresso, tanti bambini vestiti d’oro.
Sono gli angioletti, gli angioloni e le monachelle, che sfilano indossando abiti ricchi di squisiti ornamenti realizzati con gioielli in oro. I vestiti, cuciti in maniera laboriosa solo da mani esperte e fidate, sono il frutto di un voto. E’ un compito che appartiene proprio a chi ha fatto il voto al Crocifisso quello di bussare nelle settimane precedenti alla porta di parenti, amici o anche solo conoscenti per chiedere monili d’oro. E tutti sono felici di prestare ciò che di più prezioso hanno, contribuendo a perpetuare una tradizione che racchiude in sé gesti di fede ma anche uno spettacolo sfarzoso del tutto unico.
Quest’anno l’epidemia da coronavirus costringe i cittadini di San Pier Niceto a vivere di ricordi la settimana Santa. Solo i rintocchi delle campane riescono a ravvivare le strade deserte. Mentre tutto il resto si sposta, eccezionalmente, sul web. Ed è su Facebook che si è deciso di far rivivere la tradizione del martedì Santo, dando ognuno il proprio piccolo contributo.
Se gli angioletti, gli angioloni e le monachelle non possono sfilare insieme al SS Crocifisso, nessuno tuttavia può frenare i ricordi. Non si contano più in questi giorni i numerosi post su Facebook con foto che ritraggono momenti salienti della solenne processione sanpietrese.

L’occasione è diventata propizia per tirare fuori dal cassetto le vecchie foto scattate con i genitori o con i nonni, accanto alla statua del Salvatore o lungo il percorso della sfilata. Foto di pochi anni fa e foto sbiadite, anche degli anni ‘30, capaci di rievocare forti emozioni.
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