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Siracusa, cosa vedere nella città tra le più affascinanti della Sicilia

Nella Sicilia orientale una tappa imperdibile è Siracusa, tra le città più affascinanti dell’Isola….

In un tour nella Sicilia orientale una delle tappe imperdibili è Siracusa, tra le città più affascinanti dell’Isola. Con i suoi 2.800 anni di vita è un museo a cielo aperto, che permette di fare un vero e proprio viaggio nella storia, fra teatri greci, rovine romane, castelli normanni, chiese gotiche e bizantine ed edifici moderni. Passato e presente convivono armoniosamente, raccontati dalle sue vie e dal centro storico di Ortigia. Siracusa è una delle 10 città più antiche d’Italia, ma tanta storia concentrata in un luogo non è casuale: la città aretusea sorge in uno scenario naturale strategico e incantevole.

Le origini di Siracusa una delle 10 città più antiche d’Italia

Fondata da alcuni coloni greci di Corinto, intorno al 734 a.C., con Dionisio Siracusa si impose come potenza militare del Mediterraneo, nemica di Cartagine e l’unica città dell’antichità in grado di rivaleggiare per bellezza e importanza con Atene. Città ricca e inespugnabile nel periodo classico, cadde sotto i Romani nel 212 a.C., dopo anni di assedio, durante i quali il matematico Archimede contribuì a difenderla con le sue armi geniali. Nel periodo dell’Impero vennero scavate delle necropoli, le catacombe, che furono luogo di culto clandestino per i cristiani perseguitati. Conquistata dall’esercito bizantino, divenne capitale dell’Impero d’Oriente dal 663 al 668. Passò nelle mani degli Arabi nell’878, divenendo capoluogo del Val di Noto e contendendosi con Palermo e Agrigento il primato di città più importante della Sicilia, dopo 1.500 anni di supremazia nell’Isola e di fasto e magnificenza che superavano anche quelli di Roma, ma mantenendo grande importanza per gli scambi commerciali con gran parte del Mediterraneo. Nel 1086 fu conquistata dai Normanni, passando in secondo piano rispetto ad altri centri dell’Isola. Come tutte le città del Val di Noto, Siracusa fu colpita dal devastante terremoto del 1693 e la sua fastosa ricostruzione, per opera di importanti architetti e artigiani, la rese uno degli esempi più belli del barocco siciliano. Oggi è un centro turistico di spicco grazie alle numerose testimonianze storiche dell’antico splendore, alle opere architettoniche uniche nel loro genere e alle sue bellezze naturali.

Cosa vedere a Siracusa, città Patrimonio Unesco

Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2005, il capoluogo aretuseo offre al visitatore diversi tipi di turismo e possibilità per una vacanza indimenticabile nell’estremo sud-est della Sicilia. Qui fu fondata la prima chiesa cristiana d’occidente e San Paolo, in viaggio verso Roma, si fermò tre giorni; qui nacque e fu martirizzata una delle sante più amate d’Italia, Santa Lucia, come racconta il capolavoro di Caravaggio nella chiesa di Santa Lucia alla Badia; qui nacque lo straordinario inventore Archimede; qui si trova uno dei complessi archeologici più importanti del mondo, il Parco Archeologico di Neapolis. Mito, spiritualità, storia, scienza e arte sono l’anima di Siracusa, una delle città più nobili ed eleganti del Mediterraneo, ricca di fascino, dal paesaggio naturale invidiabile, con uno splendido mare, una gastronomia eccellente ed un clima mite o caldo tutto l’anno.

Per conoscere Siracusa si può iniziare dalla bellissima isola di Ortigia, grande circa un chilometro quadrato e considerata una delle isole abitate più belle del mondo, un susseguirsi di templi, fontane, luoghi del mito, sontuosi palazzi nobiliari, labirinti di stradine, scorci mozzafiato sul mare, ristoranti, bar e locali che riempiono il lungomare. Qui è custodito il nucleo più antico della città, il suo centro storico, collegato alla terraferma da due ponti. Per questo Siracusa è anche conosciuta come “l’isola nell’isola”. Lasciata la terraferma e superato uno dei ponti, l’Umbertino o il Santa Lucia, accanto alla statua di Archimede, si incontrano le rovine del Tempio di Apollo, il tempio dorico in pietra più antico della Sicilia, trasformato in chiesa bizantina, moschea araba, chiesa normanna e perfino una caserma spagnola. Nelle vicinanze si trova il mercato di Siracusa, trionfo di colori e odori.

Più avanti ci sono, invece, il Museo Leonardo da Vinci e Archimede, in un edificio ottocentesco, che valorizza i due geni e le loro macchine con perfette riproduzioni funzionanti e interattive, e la Fontana di Diana (Artemide), in Piazza Archimede, che racconta il mito della Ninfa Aretusa, trasformata in fonte dalla stessa Dea, mito a cui è legata la Fonte Aretusa. Da qui si raggiunge Piazza Duomo, uno dei luoghi più importanti di Ortigia, considerata la piazza più bella di Sicilia, fulcro della vita a Siracusa per abitanti e turisti, un gioiello d’architettura, da ammirare alla luce del sole e incantevole la sera, dove si concentrano bellezze architettoniche di diversi periodi storici, tra cui spicca la Cattedrale Natività di Maria Santissima, o Duomo di Siracusa, una costruzione straordinaria, nella lista dei Patrimoni UNESCO, che sorge in un luogo dove tutte le religioni che sono passate hanno avuto il proprio culto. È stato un tempio ionico arcaico, siculo, dorico e dedicato ad Atena, romano, bizantino, una moschea e la prima chiesa cristiana d’Europa in stile normanno. Dopo il terremoto del 1693, la facciata e l’interno furono restaurati in stile barocco e rococò: la facciata è considerata la più alta espressione del barocco siracusano, l’interno è interamente normanno con i resti del vecchio tempio dorico di Atena e ospita testimonianze di grandi artisti, tra affreschi, tele, statue e mosaici. Da ammirare le cappelle dedicate a Santa Lucia e al Crocifisso bizantino. L’armoniosa integrazione tra il Duomo e i sontuosi ed eleganti palazzi che si affacciano sull’omonima piazza rappresenta uno dei complessi barocchi più belli d’Italia.

Da non perdere il cortile di Palazzo Beneventano dal Bosco, che ospitò re Ferdinando I delle Due Sicilie e l’ammiraglio inglese Horatio Nelson in lotta contro Napoleone, il Palazzo del Senato, o Palazzo Vermexio, sede del Municipio e contenente la settecentesca Carrozza del Senato, il vicino Artemisium, tempio ionico incompiuto dedicato alla dea Artemide, ed il “Giardino di Artemide”, il Palazzo Arcivescovile, il bellissimo Palazzo Borgia del Casale e l’Ipogeo di piazza Duomo, un percorso sotterraneo attraverso delle gallerie che conduce ad una grossa cisterna del ‘600 e sbuca alle mura della Marina, rifugio durante la seconda guerra mondiale e ampliamento degli scavi di un’antica cava di pietra. Un’altra imperdibile tappa, prima di lasciare Piazza Duomo, è la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, con la sua facciata barocca, la pavimentazione in ceramica, il bel portale e la balconata in ferro battuto, dedicata alla Patrona di Siracusa e che custodisce al suo interno la preziosissima opera di Caravaggio “Il seppellimento di Santa Lucia”, dei primi anni del ‘600. Nelle catacombe della chiesa c’è il primo loculo della santa siracusana, le cui spoglie in seguito furono portate a Venezia.

Una breve passeggiata conduce al Largo Aretusa, dove ad attendere il visitatore ci sono un panorama mozzafiato sul mare, l’omonimo bellissimo giardino e la famosa Fonte Aretusa, uno dei simboli di Siracusa, un’antica sorgente di acqua dolce a pochi metri dal mare, che sgorga da una grotta e dentro la quale, unico luogo in Europa, crescono le piante di papiro spontanee. Antiche leggende si legano a questa storica fonte, che racchiude il mito della ninfa Aretusa e del dio fluviale Alfeo che, innamoratosi della ninfa, tentò invano di sedurla. Aretusa fuggì in Sicilia per sottrarsi al corteggiamento e, con l’intervento divino di Artemide, venne trasformata in fonte. Alfeo, disperato, invocò l’aiuto di Zeus, pregandolo di cambiare il corso del fiume e passando sotto le acque del Mar Ionio per sfociare nei pressi di Siracusa e incontrare Aretusa.
A sud, in fondo all’isola di Ortigia, si trova uno dei suoi monumenti più importanti, il Castello Maniace. Eretto nel XIII secolo, per volontà di Federico II di Svevia, secondo la tradizione su precedenti fortificazioni, seppur danneggiato dal terremoto del 1693 e dall’esplosione, nel 1704, del deposito delle polveri da sparo, il bastione, che è uno dei castelli più belli della Sicilia, mantiene la sua struttura esterna originaria, dalla forma quadrangolare con quattro torri cilindriche ed il bel portale d’ingresso, ricoperto da preziosi marmi policromi. La fortezza doveva apparire come imprendibile e minacciosa ai nemici che arrivavano dal mare. Oggi una passeggiata fra le torri e sui bastioni offre un’incredibile vista sul mare intorno alla città e rievoca tutto il fascino e il mistero di quest’imponente costruzione che, nel corso dei secoli, ha ospitato re e regine siciliani, la Camera Reginale, una prigione, una polveriera e la caserma dell’Esercito italiano.
Lasciando l’estremità meridionale di Ortigia e ritornando verso la terraferma si possono percorrere i due lungomari. A ponente, sul meraviglioso e scenografico Lungomare Alfeo, pedonale, che un tempo ospitava solo case di pescatori, si trovano molti bar e ristoranti a pochi metri dal mare. Da qui si torna al Passeggio Aretusa e si giunge al Foro Italico e fino al Porticciolo turistico e al Porto Grande. Il litorale orientale dell’Isola è costeggiato dal Lungomare di Levante d’Ortigia, da dove si può raggiungere la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, edificio di fondazione sveva che ospita opere d’arte siciliane, dall’epoca bizantina fino al ‘700: sculture e dipinti di grande interesse culturale, presepi, ceramiche ed una collezione di carrozze storiche. Tra le opere qui custodite, si può ammirare la celeberrima “Annunciazione” di Antonello da Messina.
Nel cuore del centro storico siracusano c’è il quartiere ebraico. Non rimane molto delle antiche abitazioni, ma qui si trovano alcuni luoghi unici, come il Teatro dei Pupi, dove assistere ad uno spettacolo della tradizione siciliana che fa parte del Patrimonio UNESCO, la Bottega del Puparo, dove i personaggi prendono vita dalla cartapesta grazie all’abilità di sapienti artigiani, il Museo Aretuseo dei Pupi, piccolo gioiello artistico che contiene tutto ciò che riguarda i pupi e ospita anche un centro studi sull’opera siracusana, il Museo del Papiro, che raccoglie un’interessante collezione di papiri e manufatti e opere in papiro, documenti sul suo uso e la sua lavorazione, e via della Maestranza, dove sorgono diverse abitazioni in stile barocco.
Si può concludere il tour di Ortigia al Porto di Siracusa, posizionato vicino al mercato, che unisce la città con l’isola e che mostra scene di vita quotidiana, con i pescatori e le loro imbarcazioni che riportano indietro nel tempo di almeno un secolo.

Se il fascino antico di Ortigia lascia estasiati i numerosi turisti per le rare bellezze che custodisce, c’è molto altro da scoprire anche sulla terraferma. La seconda attrazione principale della città è il Parco Archeologico della Neapolis, un museo a cielo aperto che comprende i reperti archeologici classici più straordinari della Siracusa greco-romana. Per il gran numero di monumenti presenti, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, è una delle zone archeologiche più importanti e vaste della Sicilia e del Mediterraneo. Inoltre l’intera area è un polmone verde con una folta e variegata vegetazione e rappresenta una straordinaria occasione per approfondire la flora della Regione e del Mediterraneo. Ulivi, cipressi, pini, palme, carrubi, melograni, aranci, limoni, mirto, origano, costituiscono un patrimonio naturalistico di enorme valore.

L’Anfiteatro romano di Siracusa

Da non perdere l’Anfiteatro romano, in parte scavato nella roccia, di epoca imperiale (III – IV secolo d.C.), nel quale si tenevano spettacoli con gladiatori e belve e che all’epoca del suo massimo splendore era il maggiore anfiteatro siciliano e secondo in Italia solo all’Arena di Verona. Nell’area si può ammirare anche l’enorme Teatro Greco del II secolo a.C., quasi completamente scavato nella roccia, tra i più grandi di epoca greca, che può accogliere fino a 20.000 persone. Costruito nel V secolo a.C. e passato attraverso varie ristrutturazioni, il teatro è oggi una delle attrazioni più visitate della Sicilia e luogo in cui vanno in scena spettacoli e rappresentazioni di opere degli autori classici, davanti a migliaia di spettatori provenienti da ogni parte del mondo. Un altro sito da visitare nel Parco sono le latomie, grosse cave nella roccia, risultato dell’estrazione delle pietre per le varie costruzioni, che venivano utilizzate come prigioni, la più grande e famosa delle quali è la Latomia del Paradiso. Questa ospita l’Orecchio di Dionisio, il cui nome fu dato da Caravaggio per la forma dell’entrata, che ricorda le sembianze di un orecchio; secondo la leggenda, fu Dionisio di Siracusa a scavarla e, grazie alla particolare forma della grotta e ad un’acustica eccezionale, il crudele tiranno poteva ascoltare di nascosto i discorsi dei suoi nemici imprigionati in quanto ogni suono viene amplificato fino a 16 volte. Nell’area archeologica si trovano anche l’Ara di Ierone II, un immenso altare usato per i sacrifici di animali da offrire agli Dei, la Chiesa San Nicolò ai Cordari, la Piscina Romana, l’Arco Trionfale di Augusto, i Sarcofagi di pietra romani, le Case e le Terme Ellenistiche, la Grotta del Ninfeo, le tombe scavate nella roccia e la presunta Tomba di Archimede.

Nelle vicinanze del Parco si può visitare il Tecnoparco Archimede, un grande spazio ludico con la riproduzione di macchine e invenzioni del grande genio siracusano.
Appena fuori dall’area archeologica si trovano la splendida Chiesa di San Giovanni alle Catacombe, in stile gotico e normanno, e le omonime Catacombe, tra le più importanti in Italia. Dai resti della chiesa, che assume un fascino particolare al tramonto, si può scendere nelle Catacombe di San Giovanni, parte dell’antica necropoli sotterranea, acquedotto greco che i romani trasformarono in catacombe per ospitare i defunti. Seconde per rilevanza solo a quelle di Roma, rappresentano la testimonianza dell’antica grandezza di Siracusa, ma non sono le uniche: il vasto sistema di necropoli, scoperto e valorizzato dall’archeologo Paolo Orsi, comprende anche le Catacombe di Vigna Cassia, nella suggestiva via dei Sepolcri, e la Catacomba della Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, consiste in una serie di cunicoli scavati nella roccia, dove venivano sepolti i cristiani in un tempo in cui ciò era proibito, e in essi sono visibili sarcofagi, altari e affreschi.
Nelle vicinanze si trovano la Chiesa e la Cripta bizantina di San Marciano, primo vescovo di Siracusa, che avrebbe fondato nella città la prima comunità cristiana del mondo occidentale, ed il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, uno dei più importanti d’Europa, dedicato ad una figura preminente nella storia di Siracusa e dove è custodito, nella più vasta collezione di reperti di età antica della Sicilia, il più prezioso rinvenimento avvenuto nelle catacombe, un prestigioso sarcofago di marmo su cui sono raffigurati personaggi biblici del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Nella zona domina la vista il Santuario della Madonna delle Lacrime, dall’architettura esterna poco consueta, altissima e a forma di cono, che custodisce una scultura in gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, che nel 1953 ha lacrimato.

Al di fuori del centro urbano di Siracusa si trova il Castello Eurialo, il più grande di età greca giunto fino a noi e la più bella e completa costruzione militare dell’epoca del Mediterraneo. Scavato nella roccia, nella frazione di Belvedere, costruito, probabilmente, dal tiranno Dionisio come opera a difesa della città, gode di una posizione unica, sul punto più alto dell’altopiano dell’Epipoli, e domina tutta la città e la sua costa. Storia e mito si intrecciano nella lunga vita di questa roccaforte.

Siracusa offre la possibilità di passeggiare in bici sulla sua pista ciclabile con una splendida vista sul mare e Ortigia grazie a molti punti panoramici lungo il percorso.

Le bellissime spiagge di Siracusa

Per godere appieno di tutta Siracusa non si possono tralasciare le sue meravigliose spiagge. Oltre a quella dell’isola di Ortigia, una delle più belle e grandi è la Spiaggia di Fontane Bianche, con favolosa sabbia bianca e mare cristallino, definita “Tropici del Mediterraneo” da “Il Sole 24 Ore”. Questa zona è una moderna località balneare, viva di giorno e di notte. Poco distante si trova l’Area Marina Protetta del Plemmirio, un’oasi di grande interesse paesaggistico-ambientale e storico, con lidi, scogliere e suggestive calette. Bellissima anche la Spiaggia Arenella, una piccola baia di sabbia dorata, in un paesaggio magnifico. È forse la spiaggia più famosa di Siracusa, non soltanto per il mare limpido, ma anche per i suoi panorami spettacolari e da cartolina.

A pochi chilometri dalla città, infine, imperdibile una visita alla Riserva Naturale Orientata Fiume Ciane e Saline di Siracusa. Il nome Ciane deriva dal greco e significa “azzurro”, come il colore del fiume tutelato dalla riserva, la quale è orientata alla salvaguardia del papiro che cresce lungo le sue rive e alla conservazione dell’ambiente delle Saline. Il Ciane, infatti, sfocia nel porto di Siracusa ed è preceduto dalle Saline, attive fino agli anni ’80 del secolo scorso. In quest’ambiente palustre giungono due volte l’anno gli uccelli migratori ed è presente anche un’interessante avifauna permanente. Riproduzione riservata

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