Castel di Lucio, terra di grano e arte

Castel di Lucio piccolo comune dell’entroterra siciliano noto per la sua zootecnia. Continua a leggere…

Castel di Lucio, piccolo borgo dell’entroterra siciliano, nel messinese, ha un’antica storia. Popolato nel periodo normanno da famiglie provenienti dall’Italia continentale e dalla Francia meridionale, l’originario nome era “Castelluzzo”, dal piccolo castello che si trovava sulla rocca.

La prima citazione dell’esistenza di Castelluzzo risale al 1271, quando è detto che faccia parte della contea di Geraci; del 1282 è, invece, la qualificazione di entità autonoma, prima testimonianza nota di un assetto esistenziale pari a quello di altre comunità ufficialmente riconosciute.

Si può, quindi, ipotizzare che la collettività di Castelluzzo abbia raggiunto entro tale decennio un equilibrio giuridico amministrativo in direzione del ruolo di universitas.

Oggi il comune conta circa 1300 abitanti. La sua economia è legata particolarmente all’agricoltura, alla zootecnia, alla produzione casearia e alla lavorazione del latte. Famose sono le sue provole.

La Sagra du Cascavaddu

Ogni anno, dal 1990, nel mese di agosto di svolge la “Sagra du Cascavaddu”, manifestazione che permette di vedere da vicino le varie fasi di lavorazione del latte e di degustrare la ricotta e altri prodotti caseari. L’amministrazione comunale è impegnata nella crescita turistica della cittadina.

Nel territorio di Castel di Lucio sono presenti anche alcune opere di Fiumara d’Arte, il museo di arte contemporanea a cielo aperto voluto dal mecenate Antonio Presti.

Il protettore di Castel di Lucio è San Placido la cui festa è molto sentita dai residenti e dagli emigrati, sia per la forte devozione sia per le caratteristiche assunte nel corso dei secoli.

La festa e la processione organizzate in onore di San Placido Martire si svolgono il 20 Agosto.

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