L’opera Figaro su un camion per le vie di Palermo
Un tir viaggiante porta la lirica per le strade della città. Continua a leggere per vedere il video…
Grande successo ieri a Palermo per la prima di Figaro, sull’Operamanion, un tir viaggiante che porta la magia dell’opera lirica per le strade del palermitano. Un camion magico che si apre e svela le scene, le luci, i cantanti. Un moderno carro di Tespi che arriva nelle periferie di Palermo, a svelare l’incanto dell’opera.
Il camion, o per meglio dire l’automotrice, traina un container. Arriva in piazza, il container si spalanca: la parete lunga si apre e diventa una parte del palcoscenico. Sulle altre pareti gli elementi di una scenografia: disegni, oggetti, video. Davanti, al livello del pubblico, l’orchestra col suo direttore. Il pubblico si accomoda nelle sedie già allestite o se le porta da casa.
Un allestimento del Teatro Massimo di Palermo in collaborazione con l’Opera di Roma, ideazione e regia di Fabio Cherstich, scene costumi e video di Gianluigi Toccafondo, direttore Alberto Maniaci, adattamento musicale di Fabio Chieco e Marco Giustini, Orchestra del Teatro Massimo. Con la collaborazione di Marco Molinelli per il montaggio video e di Francesca Ghermandi per la realizzazione di scene e costumi. Produzione esecutiva di Anna Cremonini. Vedi il video…
“Siamo felici della risposta del pubblico, che ritrova così il senso dello stare insieme, il senso dell’essere comunità. Opera Camion è una specie di Carro di Tespi 2.0 – dice il sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone – che portiamo nelle periferie e nei territori a rischio più alto di esclusione sociale. Un progetto che si inquadra nella nostra politica di apertura alla città e di coinvolgimento di pubblici diversi e che assolve alla funzione sociale di un Teatro, che crediamo imprescindibile”.
“Sono onorato – dice il regista Fabio Cherstich – che il sovrintendente Giambrone e il direttore artistico Oscar Pizzo abbiamo deciso di riprogrammare questo spettacolo. In questo allestimento c’è un cast all’ottanta per cento siciliano, dal direttore ai solisti (tranne un conte napoletano e un Basilio Coreano). La mia speranza adesso è che si possa sviluppare un progetto didattico associato all’Opera Camion da svolgersi tutto l’anno nelle scuole e nelle biblioteche di quartiere per sensibilizzare le persone all’opera, per poter così formare finalmente un nuovo pubblico”.
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