Curiosità siciliane

Il Duomo di Messina e l’orologio astronomico più grande al mondo

E’ uno dei simboli della città e vanta tesori unici. Continua a leggere…

Il bellissimo Duomo di Messina racconta la storia della città. Venne fondato durante il periodo bizantino e ampliato alle dimensioni attuali sotto Ruggero II d’Hauteville.

La Cattedrale è uno dei simboli più noti della città dello Stretto. Il maestoso tempio è dedicato a Maria Vergine Assunta in Cielo. La basilica cattedrale o duomo di Messina, si trova nel centro storico della città con la facciata ed il campanile sull’ampia piazza del Duomo.

La storia caratterizzata da distruzioni e ricostruzioni

La storia di questo luogo di culto è caratterizzata distruzioni e pazienti ricostruzioni: l’imponente luogo di culto venne gravemente danneggiato da un incendio nel 1254, che bruciò la Sacra Lettera della benedizione che secondo la tradizione la Madonna aveva inviato alla città. Successivamente la Cattedrale venne rasa al suolo nel 1908, dal terribile terremoto che provocò nell’area dello Stretto, tra la Sicilia e la Calabria, numerose decine di migliaia di vittime, distruggendo buona parte della città peloritana.

Il Duomo venne ricostruito ma, successivamente, nuovamente danneggiato dai bombardamenti alleati nel 1943. Le bombe infatti provocarono un altro incendio all’interno facendo ulteriori danni.

L’aspetto attuale della Cattedrale è quello delle ricostruzioni novecentesche e diverso dall’aspetto con cui si presentava nei secoli precedenti.

L’orologio meccanico e astronomico più grande e complesso al mondo

Il monumento è noto per il grandioso campanile e il suo orologio meccanico visitato giornalmente, in particolare a mezzogiorno, da tanti turisti.

Lo spettacolo inizia a mezzogiorno in punto con il suono delle campane grazie a Dina e Clarenza, eroine dei Vespri Siciliani. Successivamente il leone, simbolo della città, ruggisce tre volte agitando la bandiera messinese; poi il gallo, simbolo del risveglio, canta tre volte e a questo punto parte l’Ave Maria. In un riquadro presente in basso nel campanile una colomba spicca il volo e nasce lentamente il santuario della Madonna di Montalto, costruito per celebrare la Madonna che ha protetto la città nella lotta dei Vespri siciliani. Lo spettacolo continua per circa 10 minuti.

La facciata e il suo interno

Nella maestosa facciata del Duomo spiccano le tre ogive dei tre portali gotici. Quello centrale, quattrocentesco, opera del Piperno (1412), sovrastato da un medaglione raffigurante l’Incoronazione della Vergine, di Pietro de Bonitate (1465) mentre, nella lunetta, vi è la statua cinquecentesca della Madonna in trono, del Mazzola, il tutto con uno sfondo ottocentesco, affrescato con angeli musicanti da Letterio Subba.

L’interno è a tre navate, con tre absidi (l’unico sopravvissuto interamente è quello di sinistra) raffigurante la Madonna in trono fra angeli, databili fra il XIV e il XV sec. Al centro dell’abside centrale vi è il Cristo Pantocrator.

La navata centrale risente molto della ricostruzione novecentesca, le due navate laterali sono decorate da una successione di nicchie con cappelle dedicate ai dodici Apostoli: è quel che resta del monumentale complesso dell’Apostolato, progettato dal Montorsoli nel 1550 . Ultimato nella prima metà del ‘600, distrutto nel 1908, è oggi fedelmente ricostruito.

I tesori del Duomo

Nella cattedrale oggi è conservata una collezione di opere d’arte di carattere sacro legate al culto della Madonna della Lettera, la patrona di Messina. L’opera certamente più preziosa è la Manta d’oro della Madonna della Lettera. Essa si richiama all’uso comune in Oriente e in Russia di coprire le immagini sacre con vesti di argento e d’oro, in modo da lasciare scoperti soltanto il viso e le mani.

La Manta d’oro, adoperata soltanto nelle grandi feste, è opera dell’orafo fiorentino Innocenzo Mangani, che la eseguì per incarico del Senato messinese completandola, dopo sette anni di lavoro, nel 1668.ultimata. Nel corso dei secoli è stata ulteriormente impreziosita da gioielli donati da regine, arcivescovi e nobili. L’opera viene utilizzata una volta l’anno, cioè il 3 giugno, festa della Madonna. In quest’occasione sul quadro posizionato al centro della cattedrale, rivestito abitualmente da una manta d’argento, viene messa la Manta d’oro.

Custodisce il secondo organo più grande d’Italia

Un altro pezzo prezioso custodito nella Cattedrale messinese è il maestoso organo: è il secondo più grande d’Italia (il primo è quello del duomo di Milano), uno dei più grandi in Europa, con 5 tastiere, 170 registri, 16.000 canne. Quest’opera è stata realizzata opera della ditta Tamburini di Crema del 1948 e ne sostituisce un altro, costruito dalla stessa ditta nel 1930, andato perduto durante i bombardamenti del 1943.

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