Pasqua e le sue tradizioni in Sicilia
Fede, spiritualità, folklore caratterizzano la settimana Santa in Sicilia. Continua a leggere…
Paese che vai, usanza che trovi. La Pasqua è la celebrazione più importante per la cristianità e sono tante le tradizioni e i riti legati a questo periodo dell’anno. Fede, spiritualità, folklore caratterizzano la settimana santa nella nostra isola: una complessità di contenuti e di simbologie dovute ai numerosi influssi, soprattutto dovuti alla cultura spagnola, ed ai temi teologici della religiosità controriformista. E nonostante i grandi mutamenti della nostra società queste tradizioni continuano a conservare un certo fascino e a raccontare di una spiritualità che è sempre presente nell’animo di ogni singolo e delle comunità.
In provincia di Messina sono tanti gli eventi che, oltre a raccogliere fedeli, attirano turisti e curiosi. A cominciare dalla processione delle “barette” che si svolge il venerdì santo nella città dello Stretto. Si tratta di una processione nata oltre 400 anni fa oggi e regolata dalla confraternita del SS. Crocifisso il “Ritrovato” e dal comitato battitori. La processione, che parte dal nuovo Oratorio della pace e attraversa le vie principali del centro storico, vede uno dei momenti più suggestivi nella cosiddetta “nchianata di baretti” in via Oratorio S. Francesco. Andando in provincia anche Barcellona conserva una tradizione secolare legata alla via crucis con le vare che vengono portate in processione il venerdì. Le confraternite barcelgottesi organizzano due cortei, quello delle antiche vare di Pozzo di Gotto e quello delle vare di Barcellona che si incontrano al vespro nel cuore del centro cittadino, sul ponte Longano nel momento più solenne e suggestivo. Ripercorrere la storia di questo rito significa un po’ riscoprire la storia stessa della città nata dalla fusione dei due nuclei storici di Pozzo di Gotto e Barcellona.
Restando nel comprensorio, a Castroreale la processione del “Cristo lungo” è una tra le più particolari e suggestive. Un crocifisso seicentesco in cartapesta viene montato su un’asse lunga 12 metri e portato in processione da sapienti braccia che lo mantengono in aria con l’uso di pertiche e vari accorgimenti. La figura di Gesù in croce sfila tra le case del centro storico arrivando a sfiorarne i tetti in una cerimonia davvero toccante. Quasi tutti i paesi della provincia, comunque, conservano una propria tradizione pasquale o ne organizzano di nuove. A Librizzi ad esempio, oltre alla tradizionale la processione delle varette del venerdì, da qualche anno si svolge la via crucis vivente organizzata dalla parrocchia e da altre associazioni con il sostegno dell’amministrazione comunale. Un appuntamento che con il passare del tempo ha riscosso sempre maggiore successo.
A S. Fratello, esiste poi, uno degli eventi folklorici più caratteristici della nostra terra. I “giudei” con i loro abiti coloratissimi e i loro atteggiamenti baldanzosi rappresentano tradizionalmente il popolo che, secondo la visione antisemìta, si macchiò del deicidio, cioè della crocifissione di Cristo. Il venerdì santo i festanti si immedesimano in questi personaggi con una trasgressione che irride al carattere sacro ed austero della Passione, irrompendo con gli squilli delle loro trombe nelle processioni. Uno dei tanti risvolti controversi e insieme pittoreschi del folklore siciliano. Nella foto di copertina la processione del Venerdì Santo a San Fratello.
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