Curiosità siciliane

La Regina Adelasia, a 900 anni dalla sua morte

900 anni fa a Patti la scomparsa della Regina Adelaisa. Il ricordo della terza sposa di Ruggero I e madre di Ruggero II

Esattamente 900 anni fa moriva in Sicilia, nel messinese, Adelasia del Vasto, o meglio la Regina Adelaisa. Nata in Piemonte nel 1074 la regina normanna, terza moglie di Ruggero I di Sicilia e madre di Ruggero II, morì a Patti (Messina), 16 aprile 1118.

Proprio a Patti riposano ancora le sue spoglie all’interno della Cattedrale di San Bartolomeo (vedi foto). Un personaggio che ha contribuito allo splendore dell’isola nel periodo normanno e la cui storia è stata legata al territorio messinese, in particolare a San Marco d’Alunzio.

Adelasia del Vasto (o Adelaide del Vasto) era figlia dell’aleramico Manfredi (o Manfredo), fratello di Bonifacio del Vasto, marchese di Savona e della Liguria Occidentale.

Nel 1087 Adelasia sposò a Mileto, in Calabria, il gran conte normanno Ruggero I di Sicilia, suggellando così un’alleanza tra aleramici e normanni.

Adelasia giunse al porto di Messina su navi da cui sbarcarono dote, scorta e un nutrito seguito di suoi conterranei piemontesi che l’avevano seguita per insediarsi nella parte centro-orientale dell’isola. Fu una prima avanguardia di un flusso migratorio poi massicciamente favorito per decenni fino al XIII secolo, ancora oggi testimoniato dall’esistenza di alcune isole linguistiche alloglotte nel cuore della Sicilia, chiamate colonie lombarde, dove si parla un antico dialetto Gallo-Italico, tra queste la comunità di San Fratello.

Dopo la morte del marito nel 1101, Adelasia divenne reggente della Contea di Sicilia, prima in nome del figlio Simone di Sicilia e poi, fino alla maggiore età del figlio, Ruggero II (sino al 1112). Nel periodo di reggenza si circondò di consiglieri conterranei, tra cui il fratello Enrico del Vasto

Fu durante il periodo di reggenza che redasse ciò che oggi è conosciuto come il documento cartaceo più antico d’Europa. È il cosiddetto “Mandato di Adelasia”, scritto nel 1109. Si tratta di un documento bilingue, in greco nella sezione superiore e in arabo in quella inferiore, con cui si ordinava ai vicecomitali della terra di Castrogiovanni di proteggere il monastero di San Filippo di Demenna, sito nella valle di San Marco d’Alunzio. Il documento, prima conservato presso l’abbazia di San Filippo di Fragalà, si trova oggi custodito nell’Archivio di Stato di Palermo.

Nel 1113 sposò Adelaide in seconde nozze Baldovino I di Gerusalemme, divenendo Regina di Gerusalemme. Quattro anni dopo tornò in Sicilia portando con sé per la prima volta in suolo italiano i religiosi che seguivano la regola dell’Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo, i cosiddetti Carmelitani – ordine religioso sorto in Terra Santa – che fondarono chiese e monasteri a Trapani, a Palermo e a Messina, e da lì in tutta Italia e poi in tutto il mondo. La regina terminò i propri giorni ritirandosi nella cittadina di Patti presso un convento religioso (non prendendo mai i voti) dove morì il 16 aprile del 1118. Le sue spoglie vennero tumulate nella cattedrale di Patti, dove ancora oggi si ammira la tomba in stile rinascimentale (nella foto di copertina).

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