La comunità San Patrignano porta in Sicilia il suo progetto di prevenzione contro la droga, WeFree

San Patrignano è entrata al carcere minorile Malaspina di Palermo per un confronto con circa i trenta giovanissimi della struttura


Un progetto per parlare ai giovani del problema della droga, del disagio che si nasconde dietro le dipendenze, della fatica e della forza di volontà che serve per ritornare alla vita. E’ questo WeFree, il progetto di prevenzione della comunità San Patrignano che questa settimana, grazie alla sensibilità della Fondazione Banco di Sicilia, il patrocinio della Città Metropolitana di Palermo e la collaborazione dei volontari dell’Associazione Amici San Patrignano Sicilia, sbarca nella regione sicula per tre importanti tappe in cui i giovani potranno confrontarsi con i ragazzi che stanno portando a termine il loro percorso in comunità.

E’ così che oggi 16 aprile San Patrignano è entrata al carcere minorile Malaspina di Palermo per un confronto con circa i trenta giovanissimi della struttura. A confrontarsi con loro Gennaro, ragazzo che in comunità ha superato i suoi problemi di tossicodipendenza e ritrovato il rapporto con la sua famiglia. Ad affiancarlo anche Eliana Chiavetta, responsabile dell’Associazione Amici di San Patrignano Sicilia.

Domani martedì 17 invece San Patrignano raggiungerà 500 studenti delle scuole di Palermo al teatro Don Bosco con il suo spettacolo “Lo Specchio, frammenti di una favola acid@”, che replicherà mercoledì a Trapani nell’omonimo teatro con 300 studenti. Sul palco la protagonista sarà Silvia che racconterà la sua storia, accompagnata sul palco dal regista e attore Pascal La Delfa. “Silvia, così come il giorno prima Gennaro, si metterà a disposizione dei giovani siciliani, non facendo segreto dei suoi errori e sottolineando anche la difficoltà di rialzarsi – spiega Patrizia Russi, responsabile del progetto di prevenzione – Lo farà senza la pretesa di insegnare nulla, ma con la speranza che la sua storia possa essere utile agli studenti per riflettere su se stessi”.

Da sempre il progetto di prevenzione WeFree basa la sua attività sul “peer to peer”, la comunicazione tra pari, la formula migliore per arrivare a toccare il cuore degli studenti e portarli a riflettere su se stessi e sulle proprie scelte di vita. È proprio con questo approccio che, dal 2002, i ragazzi della comunità portano in tutta Italia le loro testimonianze dirette, raggiungendo ogni anno circa 50.000 studenti con il loro messaggio di uno stile di vita positivo e responsabile.

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