Rinasce il borgo dei pescatori di San Gregorio di Capo d’Orlando

Il caratteristico borgo siciliano ispirò il cantautore Gino Paoli a scrivere una delle più belle canzoni d’amore di sempre, “sapore di sale”…

Rinasce il borgo dei pescatori di San Gregorio grazie alla nuova imprenditoria che scommette sul passato storico della baia più bella di Capo d’Orlando, San Gregorio. Negli anni ’60 fu il volano di un turismo che nasceva proprio in quegli anni grazie a quel mare che ispirò il cantautore Gino Paoli a scrivere una delle più belle canzoni d’amore di sempre, “sapore di sale”.

La borgata, dopo anni di declino, sta ritornando nuovamente a risplendere. Cantieri e lavori in corso dappertutto sono da preludio all’apertura di nuove attività di ristorazione e di intrattenimento che già a giorni dovrebbero fare da attrattiva per turisti ed orlandini che da sempre hanno amato questo borgo. Di pescatori ormai ne sono rimasti veramente pochi, e si contano sulle dite di una mano ma le loro casette basse attorno alla piazzetta “Melitta Damiano” sicuramente saranno complici di un ritorno al passato che contribuirà al rilancio dell’economia turistica della città paladina. Nella piazzetta dei pescatori, oltre a gelaterie e ristoranti, prenderanno posto anche la sedie di due associazioni naturalistiche e di promozione turistica e cioè “Mare d’Amare” e “Sicily north coast”.

Il presente ed il futuro del borgo San Gregorio di Capo d’Orlando sono passati ora nelle mani anche dei giovani, alcuni dei quali hanno prelevato strutture storiche e la loro verve già si comincia a notare nelle iniziative che hanno deciso di pianificare a tutela della borgata. I colori del mediterraneo ricominciano a rispuntare sulle facciate e le vecchie barche riprendono posto nella piazzetta.

Che sia stata la fine di una incompiuta decennale, e cioè l’apertura del porto paladino, l’artefice di questo miracolo nessuno ne ha dubbi. L’ubicazione a poche centinaia di metri dalla borgata, e sulla strada che dal centro di Capo d’Orlando porta all’invaso, non potevano non produrre il rilancio della baia. Francesco Mentesana, uno dei pochi pescatori ancora in attività, ce lo conferma “ Aspettavamo da anni il completamento del porto anche perché sapevamo che era indispensabile per far rinascere San Gregorio”.

Intanto arrivano buoni riscontri per il turismo orlandino dai primi “ponti” di primavera. Così con i nuovi investimenti a San Gregorio il 2019 potrebbe riservare grandi e positive sorprese, foriere di quel rilancio turistico che si attende da anni. Da quel 2009 quando il grafico delle presenze turistiche sfiorò le centomila unità il declino fu sempre costante così come il depauperamento del patrimonio strutturale turistico. L’anno scorso 2018 però ecco una lieve impennata che ha fatto registrare il più 4% negli arrivi e un più 1% nelle presenze.

In questi giorni a contribuire a far innalzare il grafico dei trend turistici sono senza dubbio i tre ponti di primavera, quello di Pasqua, del 25 aprile e del 1 maggio. A dare man forte agli investimenti turistici in corso a San Gregorio ne giungono anche altri dal restante territorio orlandino alimentando non poche aspettative per un rilancio alla grande del turismo considerato che sinora l’handicap più grande è proprio la mancanza di posti letto. Presto potrebbero aprire battenti nuovi alberghi, dal lungomare al porto, da ponente al faro, struttura questa ultima che presto ospiterà un resort di lusso grazie al bando “progetto fari “ del Ministero della Difesa.

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